Qual è il segreto del trucco perfetto? Secondo noi è… prova ad indovinare! 😉
Occhi più grandi, naso più piccolo, mento più tondo e bocca piccola, i tratti infantili.
Zigomi più alti, guance più scavate, labbra più carnose fronte meno spaziosa, sopracciglia più alte e sottili ,sorriso più largo e pupille dilatate, i tratti della maturità.
Mettiamo tutto insieme, mescoliamo, agitando per benino e otterremo il “sex babyshness”, quella combinazione di tratti del volto che viene percepita come indice di fertilità, salute, socievolezza e calore sessuale (bella roba!).
Non a caso nel trucco si ombreggiano e correggano gli occhi per farli apparire più grandi, si utilizza un collirio per dilatare le pupille, si colorano le guance per far apparire gli zigomi più alti, si mette il fondotinta per coprire le imperfezioni della pelle e per una colorazione più luminosa, si applica il rossetto per evidenziare le labbra e renderle più carnose.
Trucco perfetto: il vero asso nella manica
Tutto perfetto sì… ma una parte fondamentale e spesso trascurata del volto è il sorriso.
Un bel sorriso è in grado di illuminare e trasformare anche un volto poco attraente.
Il sorriso è composto dai denti, dalle labbra e dalla loro mimica.
Mentre la dentatura è una componente statica, e di quella ce ne occupiamo noi, come sottolineato nell’articolo precedente (“extreme smile make over”), le labbra sono anche dinamiche e assumono una particolare importanza in quanto devono risultare gradevoli in tutte le fasi espressive:
volto sorridente, sereno, imbronciato, ecc…
Ovviamente le labbra hanno una loro anatomia ben definita e presentano connotazioni differenti tra uomini e donne, non solo di volume ma anche di forma e proporzioni: labbra piene,turgide e ben definite danno un idea di gioventù, sensualità e freschezza.
Purtroppo nei trattamenti di chirurgia estetica e correttiva (filler, acido ialuronico, silicone ecc.) la tendenza è quella di enfatizzare troppo il labbro superiore dando la famosa forma “a canotto o a papera” per la scomparsa dell’arco di cupido, quella V che caratterizza il labbro superiore da quello inferiore, perdendo cosi quelle proporzioni che sono alla base della bellezza.
Possiamo quindi affermare che tutto ciò che è proporzionato è bello?
La bellezza è relativa? È bello ciò che è bello o è bello ciò che piace?
A questo amletico dilemma potrei tentare di dare risposta citando un mio vecchio professore universitario che con il suo accento veneto era solito dire:
“Le donne belle ghe piase a tutti, quelle brutte…dipende dai gusti!”
Dottor F.