Conosci il detto“avere un sorriso a 32 denti”? Ti sei mai chiesto perché si dice 32 denti e non si usa un altro numero?
Perché il numero di denti presenti nelle nostre bocche è proprio 32, inclusi però i denti del giudizio, che non tutti hanno 😉
In quest’articolo ti spieghiamo tutto sui denti del giudizio, su quando crescono e quali possono essere le complicazioni dovuti alla loro comparsa.
Denti del giudizio: chi sono costoro?
Come dicevamo, generalmente nella nostra bocca sono presenti 32 denti, suddivisi in 4 quadranti da 8 denti ciascuno, localizzati nel mascellare superiore e inferiore (mandibola), zona destra e zona sinistra.
I 4 denti del giudizio sono chiamati ottavi o terzi molari e occupano la posizione più posteriore di ogni quadrante.
Sono classificati con un numero identificativo ben preciso:
1.8 III^ molare superiore destro
2.8 III^ molare superiore sinistro
3.8 III^ molare inferiore sinistro
4.8 III^ molare inferiore destro
Denti del giudizio: quando compaiono?
I denti del giudizio compaiono come ultimi nella dentatura permanente generalmente tra il 16° e il 25° anno di età.
Se crescono in modo corretto come posizione e asse di inclinazione, possono aiutare nella funzione della masticazione.
In questo caso, se non creano problemi, possono essere mantenuti tranquillamente.
Condizione essenziale per il loro mantenimento è un’igiene domiciliare scrupolosa e visite periodiche di controllo dal dentista durante le sedute professionali di terapie di igiene.
Ma cosa succede se si creano complicazioni?
Considerando che i denti del giudizio sono gli ultimi a comparire è facile che non trovino lo spazio adeguato all’interno della bocca per uscire.
In questo caso, possono rimanere inclusi o ritenuti (ossia coperti totalmente da gengiva e in parte o quasi totalmente dall’osso) oppure essere semi-inclusi (solo visibili parzialmente fuori gengiva).
I motivi di questa non corretta eruzione del dente (clinicamente parliamo di “disodontiasi”) possono essere dovuti alla conformazione della mandibola o del mascellare superiore.
La mancanza di spazio o una scorretta direzione di crescita del dente del giudizio può determinare così un orientamento anomalo.
Ecco, allora, che possono comparire alcuni sintomi clinici a seguito di patologie in via di formazione o già esistenti.
Di seguito ti spieghiamo quali possono essere.
Tipici di una situazione come questa possono essere segni clinici locali come gonfiore e tumefazione della gengiva, oppure rossore o sanguinamento della zona interessata.
A queste condizioni si possono poi associare altri sintomi come febbre, dolore spontaneo e/o dolore durante la masticazione.
Infine, correlate ai denti del giudizio è possibile che si verifichino alcune patologie come quelle di tipo carioso (la carie del dente del giudizio stesso e/o del dente adiacente), gli ascessi parodontali, i pericoronariti o le lesioni cistiche (cisti).
Quindi è giusto estrarre un dente del giudizio?
Piuttosto che chiederci se sia giusto farlo in senso lato, dovremmo domandarci se sia sempre corretto estrarre un dente del giudizio e in quali casi sia più indicato.
E poi, ci sono dei rischi biologici legati all’estrazione?
Quando si considera di estrarre un dente del giudizio, è assolutamente necessaria un’attenta valutazione dei costi/benefici, non economici ma bensì biologici.
Bisogna infatti valutare, in primo luogo, se ci sono le indicazioni giuste per procedere, e in secondo luogo, se esiste il rischio di creare danni, vista la situazione a volte complessa a seguito delle condizioni anatomiche della zona d’intervento.
Prima di intervenire, si dovrà quindi effettuare un’attenta analisi clinica con anamnesi ed esame obiettivo, supportata da esami radiografici (come lastre endorali e/o panoramica, TC cone beam – se necessaria per acquisire ulteriori informazioni per la procedura chirurgica d’estrazione).
Devi sapere che l’estrazione dei denti del giudizio è un intervento che deve essere consigliato e successivamente effettuato previo il consenso informato del paziente.
Se dovrai procedere con l’intervento, ti verrà in sostanza spiegato se esistono dei rischi connessi all’intervento stesso.
Riassumendo, questo tipo d’intervento si consiglia quando:
- il dente del giudizio è compromesso da un processo carioso
- il dente adiacente è cariato a causa di una impossibilità di corretta igiene domiciliare della zona interessata
- compaiono ascessi ripetuti nel tempo
- ci si trova in presenza di una lesione cistica correlata al dente del giudizio.
Un fattore da non sottovalutare e che gioca un ruolo importante per l’estrazione dei denti del giudizio è l’età.
Più si è giovani, più l’estrazione è un intervento “agevole” a parità di condizioni di un soggetto adulto.
Le estrazioni in giovane età possono essere definite “preventive”.
Questo significa che non ci sono segni clinici, sintomi, patologie, e non è detto che mai si svilupperanno ma potrebbe essere utile intervenire viste le migliori condizioni dovute all’età.
Concludendo, se tu stessi valutando come procedere nei confronti di un dente del giudizio mal posizionato e che ti causa fastidio, ti consigliamo di rivolgerti assolutamente al tuo professionista di fiducia che saprà valutare se procedere o meno all’estrazione.
Dott. Luca Gavioli