Negli ultimi anni tra gli atleti delle più svariate discipline si è sempre più diffuso l’impiego del bite sportivo, un dispositivo intraorale che funge da cuscinetto tra le arcate dentali, anche conosciuto come placca occlusale.
Ma il bite sportivo serve davvero a migliorare la performance nello sport?
Secondo l’evidenza scientifica non proprio.
Ma allora… a cosa serve? Vediamolo insieme!
Perché usare il bite sportivo può essere vantaggioso
Moltissimi sono i falsi miti dell’utilizzo del bite ma in effetti l’evidenza clinica dimostra che chi lo utilizza ne trae giovamento.
I contatti dentali sono in grado di condizionare la posizione spaziale della mandibola quindi un posizionamento non corretto della stessa può causare una malocclusione della bocca e avere conseguenze sulla postura.
La postura è determinata dall’insieme delle forze di contrazione e rilassamento dei muscoli del nostro corpo che ci permette di mantenere l’equilibrio, cioè la massima stabilità, con il minimo dispendio energetico. Se le relazioni posizionali del corpo nello spazio sono armoniche il corpo è in equilibrio, se sono alterate si producono dismetrie.
La postura è fortemente condizionata dalla posizione della testa e dai muscoli della masticazione e del collo che sono in stretta relazione tra di loro e interagiscono direttamente con la muscolatura delle spalle.
Bite sportivo e prestazioni
Negli sportivi di alto livello, anche una minima variazione di equilibrio si può tradurre in variazioni d’intensità della forza e delle capacità di coordinazione, inoltre può provocare l’insorgere di uno stato di tensioni muscolari che si possono ripercuotere negativamente sull’intero corpo, diminuendo le prestazioni atletiche generali.
Se ci fai caso, quando sei concentrato, teso o nervoso involontariamente stringi i denti. Per un atleta questo avviene quando si allena e gareggia ed è involontario e naturale. Fa parte del sistema “combatti o fuggi” del cervello e serve alla liberazione di catecolammine, gli ormoni dello stress.
Quindi durante la prestazione atletica il meccanismo dello stress libera adrenalina e noradrenalina.
Le conseguenze sono un aumento:
- della gittata cardiaca e della pressione arteriosa
- del flusso di sangue a cuore e muscoli scheletrici
- del metabolismo energetico e della temperatura corporea
- della glicemia, azione catabolica
- degli stati emozionali quali: sofferenza, paura, rabbia e aggressività
Dato che nel gesto atletico si tende dunque a stringere i denti per tentare di concentrare tutta l’energia, la presenza di un problema occlusale a livello masticatorio può creare uno sbilanciamento più o meno importante.
Lo squilibrio in un distretto raramente rimane circoscritto ma si trasmette lungo tutta la catena posturale.
Le alterazioni posturali causate, quindi, da un malfunzionamento del sistema cranio-cervico-mandibolare in alcuni soggetti sportivi possono determinare un calo delle prestazioni atletiche ed un aumento degli infortuni, a volte inspiegabili in atleti particolarmente allenati.
Per evitare disturbi muscolari e prestazioni inferiori alle proprie capacità, è necessario, quindi che l’arcata superiore e quella inferiore chiudano in maniera perfetta.
Ecco, allora, che l’utilizzo del bite sportivo annullando le forze generate dalle contratture muscolari che consumano energia senza produrre lavoro utile, indirizza tutte le sinergie del corpo esclusivamente all’attività muscolare dedicata alla performance.
Bite sportivo vs paradenti: qual è la differenza?
Bite sportivo e paradenti possono venire confusi ma non sono la stessa cosa.
La prima differenza eclatante sta nel materiale, infatti il bite è fatto di resina rigida, anzi deve assolutamente essere rigido, perché se fosse morbido indurrebbe il paziente (chi lo indossa) a stringere i denti con maggior frequenza per una sorta di effetto “gomma da masticare” .
Il paradenti viceversa deve essere fatto di materiale gommoso tipo Etil Vinil Acetato , oppure gomma o gel o combinazione di diversi materiali e densità a seconda dello sport praticato.
Ovviamente negli sport di contatto tipo pugilato, football americano, hokey sul ghiacchio, rugby ecc.
Il paradenti sarà più spesso (anche 3 strati), mentre negli sport tipo calcio, basket, motocross ecc. può essere più leggero (2 strati).
Altra differenza importante è che il paradenti ha una protezione reciproca delle arcate dentali, cioè si indossa nella arcata superiore ma chiudendo la bocca , si impegna ad incastro parziale anche la parte inferire.
Il bite invece deve impegnare un’unica arcata, preferibilmente inferiore, e non deve contenere incastri per l’arcata opposta, la superficie deve essere rigida, come abbiamo già detto, e perfettamente liscia.
Se vuoi approfondire l’argomento e scoprire i benefici dell’utilizzo del paradenti nello sport ti invitiamo a leggere l’articolo dedicato.
Concludendo, il bite sportivo può essere un aiuto importante nel miglioramenti delle prestazioni sportive andando ad intervenire sulle malocclusioni della bocca e quindi sulla postura/equilibrio. Se sei curioso di saperne di più, scrivici.